Il sensore di temperatura:

disponibile nativo per ambiente Windows e Linux, il nostro sensore parla anche in “linguaggio G”

Su queste pagine, il sensore di temperatura Serverflu e la sua versione termoigrometrica Umiflu mostrano le loro potenzialità in situazioni in cui i parametri microambientali necessitano di un costante monitoraggio a garanzia della tutela di macchine e uomini. E certo questo è il punto di forza di un sensore di temperatura e pressione che, senza investimenti iniziali eccessivi, permette di controllare ambienti delicati come i depositi farmaceutici e alimentari anche da remoto, con un approccio accessibile all’utente, ampio range di operatività e grande precisione nelle rilevazioni.

Tuttavia i prodotti di Magiant hanno un ulterior plus: su richiesta, infatti, è disponibile il supporto perché il sensore di temperatura si interfacci in ambiente LabVIEW™ (http://www.ni.com/labview/i/). Stiamo parlando di un integrated development enviromnment, un software per la programmazione sul quale National Instruments sta lavorando fin dal 1984: ad oggi, la release 2012 è quella rilasciata più di recente. La prima versione era concepita per un SO Macintosh ed è stata lanciata nel 1986: fin da allora l’ambiente LabVIEW™ è nato per venire utilizzato principalmente per acquisizione e analisi dati, controllo di processi, generazione di rapporti. Oggi, come è naturale nel progresso tecnologico, LabVIEW™ lavora su piattaforme Windows, Linux e Mac OS.

Stiamo naturalmente parlando di un software specializzato, grazie al quale è possibile ottimizzare l’automazione nei sistemi di test, il controllo degli strumenti, la progettazione di sistemi di monitoraggio e controllo embedded. Di fronte alle specificità dell’ambiente LabVIEW™, è chiaro che l’ambito di applicazione del software è altrettanto settoriale: un’azienda logistica difficilmente necessita di un simile strumento. Molte altre però lo utilizzano da tempo con soddisfazione. Ma il nodo cruciale è che stiamo parlando di un software: se l’hardware su cui è installato subisce un danno, i molteplici vantaggi dell’utilizzo dello strumento di National Instruments, possono subire destabilizzazioni, indipendentemente da back-up automatici ravvicinati e altri sistemi di protezione del lavoro in corso. Quindi perché non monitorare il microclima dell’ambiente in cui si trova la macchina? Il sensore di temperatura USB, correttamente configurato, permette il controllo continuativo dell’ambiente circostante prevenendo danni da surriscaldamento al processore e avviando in automatico lo shutdown della macchina che, come premesso, può non essere continuamente presidiata poiché in parallelo al pop up di alert che compare sul monitor, il responsabile viene avvertito da remoto con email e SMS.

Fate parlare il sensore di temperatura in linguaggio G!

M.F. Pria