Controllo della temperatura nell’industria agroalimentare:
una garanzia che parte dagli stabilimenti di lavorazione agroalimentare e giunge al magazzino di stoccaggio.
Altrove in questo blog si è detto della preservazione dei cibi nei magazzini di stoccaggio alimentari, ma è lapalissiano che tali cibi debbano giungere nel magazzino in condizioni non corrotte. Con l’acronimo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) si indica un metodo valido per la predisposizione delle misure preventive necessarie a garantire la sicurezza delle produzioni agroalimentari, identificandone i pericoli e le criticità potenziali, così da operare per evitarli preventivamente, eliminarli o ridurli al minimo. Come la disaster prevention è ampiamente preferibile al disaster recovery, così piuttosto che eliminare o ridurre i fattori critici è, sia dal punto di vista economico che da quello della tutela della salubrità degli alimenti, preferibile prevenire il danno. Premessa la necessità di operare igienicamente e controllare e istruire gli operatori, tra i fattori ritenuti critici per la destabilizzazione dei prodotti agroalimentari nella fase di lavorazione e trasformazione vi sono la temperatura e l’umidità.
Il monitoraggio costante di questi parametri permette di prevenire uno o più processi di alterazione. Il controllo della temperatura, necessariamente 24/24 e agevolmente effettuabile con il sensore di temperatura in formato pen drive Magiant Serverflu, è basilare per la prevenzione del proliferare degli agenti patogeni. Ogni patogeno ha soglie di proliferazione differente, così che un monitoraggio della temperatura efficace può prevedere un sistema di diversi dispositivi Serverflu così che l’impostazione delle soglie sia differenziata e pop up, email e SMS di alert siano a loro volta in grado di dare informazioni puntuali sull’area dove viene rilevata la criticità. I tempi di intervento, anche a stabilimento chiuso, si riducono notevolmente. Importante è anche il monitoraggio durante quelle fasi della lavorazione che prevedono esposizione a determinate temperature: il tempo deve essere in questo caso ridotto al minimo.
Come anticipato un altro elemento critico nelle lavorazioni alimentari, che quindi necessità un monitoraggio costante, è l’umidità. Ad esempio, nella maggior parte degli alimenti freschi, ricchi di acqua libera, il valore massimo è dello 0,65: esso garantisce un ambiente inadatto allo sviluppo di germi patogeni e microrganismi dannosi.
Se ne deduce che produrre, preparare, confezionare prodotti agroalimentari non richiede solo un controllo della temperatura, ma anche quello dell’umidità. Con le stesse caratteristiche – dall’impostazione delle soglie, agli alert da remoto, alla dimensione ridotta, al consumo energetico minimo – Magiant propone Umiflu, un’unica pen drive che garantisce il controllo della temperatura e quello dell’umidità.
Si tratta di un’ulteriore opportunità di creare un sistema preventivo nei confronti delle criticità delle lavorazioni agroalimentari: a disposizione dell’utente, Magiant mette anche a disposizione una consulenza gratuita via email, grazie alla quale è possibile valutare la fattibilità del sistema di controllo.
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