William Thomson: il “padre del misuratore di temperatura”
Ci avvaliamo costantemente di strumenti per la misurazione della temperatura, per ogni aspetto, anche il più versatile, della nostra quotidianità. Chi di noi non ha in casa un termometro per monitorare la temperatura corporea o un misuratore di temperatura dell’ambiente. Anche nei più comuni moderni elettrodomestici ne è presente uno.
Ma forse non a tutti è nota la storia della temperatura, o meglio, l’evoluzione dei meccanismi per la sua misurazione. Scopriamo qualcosa insieme.
Scala Kelvin: l’embrione del misuratore di temperatura
La scala di temperatura Kelvin è stata il frutto dell’invenzione dello scienziato britannico William Thomson, noto anche come Lord Kelvin. Egli diede concepimento ad una delle tre scale più note utilizzate per misurare la temperatura, insieme a Fahrenheit e Celsius.
Kelvin può essere a ragione ritenuto uno dei massimi rappresentanti nel campo della termodinamica, ed è proprio grazie ai suoi fondamentali apporti scientifici che si parla oggi di scala della temperatura assoluta, oggi chiamata appunto anche scala Kelvin.
Nonostante i suoi molti successi, Kelvin spesso non è annoverato tra i grandi fisici di tutto il mondo, ma non dobbiamo dimenticare come fu anche grazie alle sue ricerche che il problema della misurazione fu affrontato in maniera rigorosa, al punto che la scala Kelvin può essere considerata proprio come l’embrione di ogni misuratore di temperatura.
Usi pratici della scala Kelvin
La scala Fahrenheit è tuttora di uso comune in molti paesi, soprattutto in quelli anglosassoni.
Rispetto ad essa la scala Kelvin è diffusa in maniera molto più capillare, soprattutto in ragione del comune utilizzo che ve ne è soliti fare in moltissime applicazioni di carattere pratico e per svariati scopi scientifici. I contributi più importanti apportati dallo scienziato inglese investono certamente il campo della termodinamica e dell’elettromagnetismo, ma altresì alcune applicazioni pratiche, quali il telegrafo elettrico.
Kelvin è famoso soprattutto per il suo lavoro sul calore e sull’illuminazione.
Difatti, tutt’oggi, la temperatura Kelvin rappresenta la “temperatura di colore”, come il bianco, il blu o il rosso, riferite alla temperatura fisica di un oggetto. Ecco come ebbero inizio le prime scoperte di Kelvin in tale alveo: durante la sua ricerca, riscaldando un blocco di carbonio, egli comprese che era possibile “misurare il colore”, perché ogni tipologia di luce, a seconda del colore, sprigionava una certa, differente, quantità di calore.
L’effetto è che oggi la tonalità della luce si misura, appunto, in kelvin. Ogni misuratore di temperatura deve la sua esistenza proprio alle scoperte di Kelvin, è proprio a questo illustre fisico inglese si deve l’evolversi della calorimetria come scienza applicata.
Applicazioni pratiche del misuratore di temperatura oggi
Sappiamo bene che nelle odierne attività pratiche e scientifiche, non esiste un misuratore di temperatura unico da adottare in ogni circostanza.
Di contro, i diversi campi di applicazione della misurazione, hanno trovato una specifica e valida risposta in diversi strumenti, ciascuno con proprie caratteristiche tecniche e proprie funzionalità.
Tra essi possiamo includere i termometri elettronici (a termoresistenza, termistore o termocoppia), i termometri meccanici (a espansione di solido, liquido, gas o vapore), fino ad arrivare a dispositivi più moderni quali i misuratori di temperatura digitali. Tali strumenti sono considerati già altamente attendibili ma se a questo si aggiunge il fatto che sono soggetti ad una taratura costante, il loro utilizzo garantisce un’affidabilità senza pari.
I più innovativi strumenti di misurazione della temperatura sono oggi proprio i termometri digitali, si tratta di dispositivi che comunemente, specie in campo meteorologico, vengono chiamati anche visualizzatori, per riferirsi, più strettamente, all’elemento visualizzatore di uno strumento: il display. In verità risulta fuorviante e non corretto tale riferimento, se attribuito al dispositivo nel suo complesso.
Anche tali strumenti di alta tecnologia digitale sono destinati a diverse applicazioni, una delle più attuali – e decisamente più utili nel campo informatico – è quella della misurazione dell’umidità e della temperatura nelle sale in cui sono allocati i server o negli uffici.
Ciò consente di preservare e tutelare i dati nel nostro pc e, al contempo, la salute dei lavoratori negli uffici.
I livelli di tecnologia raggiunti non finiscono di sorprendere neanche in questo ambito, considerato che esiste una tipologia di misuratore di temperatura che risponde a tali caratteristiche, ma che è alimentato semplicemente tramite porta USB, con un conseguente consumo di potenza ridotto.
Tra i più funzionali e noti misuratori di temperatura USB possiamo a giusta ragione annoverare Serverflu e Umiflu, i termometri digitali intelligenti e completamente made in Italy.