Misurazione della temperatura:

il monitoraggio di parametri ambientali in ambienti chiusi, come gli uffici, è importante non solo per il rispetto delle normative, ma anche, forse soprattutto, per la tutela della salute

“Il caldo e l’umidità eccessiva incidono negativamente sulla salute, sul benessere e persino sul lavoro”, così esordisce La Repubblica on line in questo articolo nella sezione salute e benessere: in particolare viene messa in luce la relazione tra livelli di temperatura e umidità e produttività. La misurazione della temperatura, unita a quella dell’umidità relativa, dovrebbe essere una buona norma in uso in ogni tipologia di locale chiuso ove si trascorrono molte ore – si stima che la popolazione urbana trascorra in luoghi chiusi circa il 75% del proprio tempo. Il caso tipico è quello degli uffici, dotati il più delle volte di termoconvettori che in inverno riscaldano l’aria quasi azzerando l’UR ed in estate la raffreddano eccessivamente. Il microclima dovrebbe invece essere monitorato e di conseguenza ricalibrato ogniqualvolta la misurazione della temperatura e quella dell’umidità rilevino uno sbalzo dalle condizioni ritenute ottimali per il corpo umano.

Nei cosiddetti ambienti confinati, infatti, l’aria assume caratteristiche diverse da quelle climatiche della località in cui ci si trova; parallelamente l’organismo umano deve mantenere una costanza termica per evitare disfunzioni fisiologiche che possono provocare ripercussioni più o meno gravi sulle capacità lavorative e in generale sulla salute.

Esiste una chiara normativa relativa a obblighi ed interventi inerenti il microclima: innanzitutto l’art. 2087 c.c. prescrive l’obbligo per il datore di lavoro di “adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori”. Questa norma fa il paio con un riferimento alle condizioni microclimatiche degli ambienti nel D.M. 5 luglio 1975 in cui è precisato che i luoghi chiusi “debbono essere dotati di impianti di riscaldamento ove le condizioni climatiche lo richiedano” e che “la temperatura di progetto dell’aria interna deve essere compresa tra i 18 ºC e i 20 ºC”.

Al fine di evitare al corpo umano uno stress ambientale e garantire invece ad esso una condizione di confort, non solo gli uffici, ma anche le abitazioni private, dovrebbero attivarsi con maggiore celerità nella progettazione di sistemi di misurazione della temperatura e dell’umidità in grado di lanciare alert al superamento delle soglie di confort così da permettere una ricalibrazione dei sistemi di termoregolazione. Non si tratta di un progetto e di una realizzazione di impatto economico eccessivo se si collega a uno dei PC presenti in ognuna delle aree confinate l’USB pen drive Magiant Serverflu nella versione Umiflu: il prodotto permette infatti la misurazione della temperatura e dell’umidità rilevando con una precisione del ±0,5 °C in un range operativo che va dai –20 °C ai +70 °C il superamento delle soglie di confort microclimatico impostate. Con un pop up sul monitor del PC cui lo strumento di misurazione della temperatura e dell’UR è collegato la rilevazione di uno sbalzo termico o di umidità avviene in tempo reale e, in caso di assenza dell’operatore dal desk, una email e un SMS raggiungono ovunque il personale addetto per un pronto intervento. Se il PC viene lasciato in attività anche durante l’orario di chiusura degli uffici, non è da sottovalutare l’utilità della misurazione notturna, soprattutto se, per qualche guasto tecnico o variazione ambientale esterna, potrebbe risultare corrotta la funzionalità delle apparecchiature presenti nel locale.